domenica 16 febbraio 2014

Gravity

Ho appena finito di guardare "Gravity" e, devo dirlo, che film!
Anche questa volta partivo senza troppa aspettativa e, invece, direi che è meritatamente il candidato con maggiori possibilità di essere eletto miglior film!
La storia è relativamente semplice: Sandra Bullock è la dottoressa Stone, un medico impegnato in una missione spaziale. Mentre si trova all'esterno dell'astronave, lavorando agganciata al telescopio Hubble, una scia di detriti investe la zona, provocando gravissimi danni alla navetta e uccidendo tutto l'equipaggio, ad eccezione della dottoressa Stone e del comandante Kowalsky. I due, a questo punto, sono soli, alla deriva nello spazio e senza possibilità di comunicazione con la Terra. L'unica speranza è raggiungere la più vicina stazione orbitante. Ma ce la faranno?
Alla base di tutta la pellicola, a mio parere, stanno due domande: è possibile fare un film avvincente con solo un attore perso praticamente nel nulla? E' possibile realizzare una storia claustrofobica, pur ambientandola in uno scenario infinito come è lo spazio? Il film di Alfonso Cuaron dimostra che sì, è possibile. La scena ruota tutta intorno a Sandra Bullock ed alla sua disperazione e noi spettatori ci sentiamo alla deriva, esattamente come la protagonista. Le sequenze nello spazio sono soffocanti, da mal di mare, angoscianti come se noi stessi ci trovassimo persi nello spazio insieme all'eroina.
Può sembrare scontato, ma non era affatto facile. Sulla carta, il film poteva essere un flop colossale e di sicuro lo sarebbe stato, nelle mani di un regista meno capace. Cuaron, invece è la persona adatta e realizza un vero e proprio capolavoro con un film che mostra come lo spazio e le astronavi siano molto meno accoglienti di come appaiono al cinema e, anzi, possano trasformarsi in veri e propri luoghi da incubo.
Anche questa volta, mi trovo a parlare di una pellicola "importante" per quanto riguarda il numero e il livello delle candidature: "miglior film", "miglior regia", "miglior attrice protagonista". Più "miglior fotografia" e "miglior montaggio", giusto per non farsi mancare nulla. Ci sono altri concorrenti validi nella categoria "miglior film", ma senza dubbio "Gravity" ha ottime chances di vincere l'ambita statuetta. Molte possibilità, a mio avviso, ci sono per "miglior Regia" (il lavoro di Cuaron è troppo accurato ed audace per passare inosservato) e "miglior fotografia". Anche nella categoria "miglior montaggio" potrebbe spuntarla, ma non mi azzardo a prendere una posizione perchè mi aspetto molto da quello di "American Hustle". Per quanto riguarda l'ultima categoria rimasta, ovvero "miglior attrice protagonista", Sandra Bullock qui è bravissima, ma è da Oscar? Forse. Di sicuro ha concorrenti agguerrite e di dimostrata bravura, per cui il suo compito è il più difficile.
Piccola nota conclusiva: finalmente un film che dà un senso all'esistenza della tecnologia 3D! Sicuramente l'uso finora migliore e più intelligente di questa nuova tecnologia che, diciamocelo, di solito è totalmente superflua in un film e talvolta anche un po' fastidiosa. Cuaron, invece, ha capito le vere potenzialità del 3D e le sfrutta al meglio, senza mai esagerare, e centra in pieno il bersaglio. "Gravity", in 3D, raggiunge la perfezione.

Perchè vederlo: Se dopo "127 ore" volete un altro "one man show" (in questo caso, woman) in un ambiente claustrofobico ed asfissiante.

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