venerdì 8 dicembre 2017

Il Presepe perfetto: origine e significato delle statuine



Come ogni anno è arrivato il Natale e, di conseguenza, il momento di addobbare casa a dovere.
Tra tutte le decorazioni che caratterizzano questa festività (che adoro), un posto speciale nel mio cuore lo occupa il Presepe. La rappresentazione della natività è sempre stata, a casa mia, un momento speciale, per riunire tutta la famiglia e dare sfogo alla creatività. Fin da piccola sono stata abituata a creare scenografie e ambientazioni e a posizionare le statuine per ricreare una scena di vita e, per me, è diventato un rituale irrinunciabile.

Secondo la tradizione il Presepe andrebbe assemblato l'8 dicembre, nel giorno dell'Immacolata Concezione. Personalmente anche io seguo questa usanza e non decoro la casa prima di questa data. Molti di noi (me compresa) rimuovono poi Presepe e decorazioni natalizie il 6 gennaio, nel giorno dell'Epifania. In realtà questo è il giorno in cui i Re Magi andrebbero posizionati nei pressi della capanna e il Presepe andrebbe invece tolto solo il 2 febbraio, nella Festa della Candelora. Nella tradizione della Chiesa Cattolica, infatti, in questa data si ricorda la presentazione di Gesù bambino al Tempio.

Il mito storico vuole che il primo Presepe sia stato realizzato da San Francesco nel 1223. Il santo umbro lo fece realizzare a Greccio, in Lazio. Questo spiega perché, nell'iconografia classica del Presepe italiano, l'ambientazione ricorda più le montagne dell'Appennino che un paesaggio palestinese. in ogni caso, ad essere diventato famoso e iconico è il Presepe napoletano, con un'ambientazione più cittadina ed una serie di personaggi specifici e altamente simbolici. Vediamo quali.


La rappresentazione più semplice del Presepe, spesso adottata da chi ha poco spazio o non ha voglia di cimentarsi in costruzioni elaborate, è quella che prevede solo la Sacra Famiglia, che comunque è l'elemento portante anche dei Presepi più ampi. La Sacra Famiglia viene posta in una grotta o capanna, a seconda delle tradizioni. Al centro viene collocata la mangiatoia destinata ad ospitare Gesù bambino. Il personaggio viene aggiunto al suo posto solamente nella notte di Natale. Ai lati vengono poste le figure di Maria e Giuseppe e, alle loro spalle, il bue e l'asinello. Spesso in alto, sopra la grotta o la capanna, viene sospeso un Angelo o, in alcune tradizioni, la Stella Cometa.

Personaggi che, in genere, non mancano mai nemmeno nelle rappresentazioni più ristrette sono i Re Magi. Rappresentati sempre nel numero di tre, simboleggiano i re che, guidati dalla Stella Cometa, portarono visita a Gesù bambino. Gasparre (il giovane), Baldassarre (il moro) e Melchiorre (il vecchio) sono accompagnati da altrettanti cavalli o, più spesso, cammelli.


A questi elementi di base se ne accompagnano molti altri, tra personaggi e particolari del paesaggio. Le altre statuine collocate nel Presepe rappresentano animali da cortile, pastori, artigiani, musicisti e popolani. Tra questi, i più usati sono i pastori, spesso accompagnati dalle pecore: vengono posti spesso nei pressi della capanna perché, secondo la tradizione, sono i primi a recarsi ad adorare Gesù. Nelle vicinanze della capanna si trovano anche i musicisti, che sono di solito zampognari o suonatori di zufolo.


Una delle scene riprodotte più di frequente nel Presepe è quella del mercato, composta da venditori e artigiani di ogni genere. Secondo la tradizione napoletana non dovrebbero mancare almeno 12 varietà di personaggi, che rappresenterebbero ciascuno un differente mese dell'anno: gennaio è rappresentato dal macellaio o dal salumiere, febbraio dal venditore di ricotta o di formaggi, marzo dal pollivendolo, aprile dal venditore di uova, maggio da una coppia di sposi con un cesto di ciliegie o altra frutta, giugno dal panettiere, luglio dal venditore di pomodori, agosto dal venditore di anguria, settembre dal venditore di fichi, ottobre dal vinaio o dal cacciatore, novembre dal venditore di castagne e dicembre dal pescivendolo o dal pescatore.

Tra gli artigiani più frequentemente raffigurati nel Presepe troviamo poi fabbri, muratori, lavandaie, vinai e perfino il diavolo, rappresentato dal fornaio (la metafora è che il pane materiale sostituisce quello spirituale).



Esistono poi personaggi idiomatici tipici del Presepe napoletano. Tra questi il più famoso è probabilmente Benino, il pastore che dorme, rappresentazione del nuovo anno e del senso del Natale. Altri personaggi importanti sono il Monaco, personaggio beffardo e rappresentazione dell'unione tra Sacro e Profano; la Zingara, simbolo della profezia; Ciccibacco, accompagnato da botti di vino e rappresentazione del dio pagano Bacco; i due compari zi' Vicienzo e zì'Pascale, rappresentati seduti a bere in un'osteria e raffigurazione del Carnevale e della Morte.

Oltre ai personaggi, poi, ci sono alcuni elementi del paesaggio che non possono mai mancare nelle rappresentazioni più elaborate del Presepe. Tra questi, gli elementi collegati all'acqua, bene indispensabile per la vita. i più frequenti sono il fiume, simbolo dello scorrere della vita e la fontana, rappresentazione del magico. Legato all'acqua è anche il pozzo, associato alla Madonna e, secondo la leggenda, luogo in cui cade la Stella Cometa dopo aver guidato i Re Magi (da questa tradizione deriva la credenza del pozzo dei desideri).

Altri elementi paesaggistici fondamentali sono il ponte, simbolo del collegamento tra vita e la morte; l'osteria, che abbiamo visto ospitare due delle figure simboliche più importanti; il mulino, rappresentazione della ciclicità; la fortezza, associata al castello di re Erode.


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