Lo sapete tutti, questa notte l'associazione holliwoodiana della stampa estera, ha assegnato i 72esimi Golden Globes, premiando il meglio delle produzioni televisive e cinematografiche dell'ultimo anno. Sky Atlantic ha trasmesso in diretta l'evento e la mia intenzione era quella di approfittarne, piazzarmi sul divano e gustarmi, per la prima volta, le premiazioni.
La diretta iniziava all'una di notte ma, complice una giornata di lavoro impegnativa, già alle 23.30 i miei occhi si chiudevano e il mio corpo reclamava riposo. Così, a malincuore, ho abbandonato la postazione e rimandato il progetto al prossimo anno.
Anche se non ce l'ho fatta a guardare la cerimonia, però, voglio comunque analizzare le scelte della giuria in modo da farmi anche un'idea sui film da vedere nei prossimi giorni. Era mia intenzione parlare anche un po' del red carpet (che è la parte che mi entusiasma di più di questo genere di premiazioni) ma rimandiamo il discorso alla passerella degli Oscar, che spero di non perdermi.
Non mi soffermerò sulle serie TV perché ho già espresso le mie opinioni in un post per Nerdando.com, ma parlerò invece del cinema. I Golden Globes sono da molti considerati come una sorta di "pre-Oscar" e, in genere, dicono molto su quelle che saranno le nomination dell'Academy. E' probabile che anche quest'anno non faranno eccezione, perciò non potevo esimermi dal prenderli in considerazione.
Cominciamo subito con la categoria miglior film drammatico. Tra i candidati avrei scommesso tutto su "The Imitation Game" o "La teoria del tutto", vince invece, un po' a sorpresa "Boyhood". Non mi sorprende affatto, invece, la vittoria di "Grand Budapest Hotel" nella categoria miglior film commedia o musical, nella quale, peraltro, erano presenti anche altri film molto interessanti, come "Birdman" o "Into the Woods". L'ultima fatica di Wes Anderson, comunque, merita decisamente la vittoria e a me era piaciuto davvero molto (ne avevo parlato qui, subito dopo averlo visto).
La categoria più difficile era sicuramente miglior regista. La scelta era decisamente ardua, con nomi del calibro di Wes Anderson, Alejandro Gonzales Inarritu e David Fincher. A sorpresa, un'altra soddisfazione per "Boyhood", il cui regista, Richard Linklater, si aggiudica il globo dorato.
Anche la categoria miglior attore in un film drammatico presentava tra i nominati diversi mostri sacri ed interpretazioni magistrali. A spuntarla, alla fine, è stato Eddie Redmayne per il suo Stephen Hawking ne "La teoria del tutto".
Nella categoria miglior attrice in un film drammatico avrei scommesso tutto su Rosamund Pike in "Gone Girl - L'amore bugiardo". Il premio è andato, invece, a Julianne Moore per la sua interpretazione in "Still Alice".
Meno sorprese, invece, nelle categorie miglior attore in un film commedia o musical e miglior attrice in un film commedia o musical, dove trionfano, rispettivamente, Micheal Keaton e Amy Adams. I nominati, comunque, erano tutti di rilievo e non deve essere stato semplice prendere una decisione (nella categoria maschile ricordiamo Ralph Fiennes, Joaquin Phoenix, Christoph Waltz e Bill Murray. Tra le donne, Emily Blunt, Julianne Moore e Helen Mirren).
Passando ai non protagonisti, come attore vince J.K.Simmons, caratterista troppo spesso sottovalutato che supera i nomi importanti di Robert Duvall, Mark Ruffalo, Edward Norton e Ethan Hawke. Come attrice, invece, il premio va a Patricia Arquette che batte a sorprese contendenti decisamente più blasonate (Keira Knightley, Jessica Chastain, Meryl Streep e Emma Stone).
Chiudiamo parlando dei cosiddetti "premi minori": la miglior sceneggiatura va agli autori di "Birdman", che sbaragliano concorrenti interessanti. Miglior canzone originale è stata decretata "Glory", da "Selma" (scritta da John Legend). "La teoria del tutto" si aggiudica anche il premio per la miglior colonna sonora originale.
Infine, come miglior film di animazione "Dragon Trainer 2" batte a sorpresa "Big Hero 6" e, come miglior film straniero, vince il russo "Leviathan".
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