martedì 7 ottobre 2014

Nella Verde Irlanda: Esperienza nella terra dei folletti - vol.5 La Valle del Boyne

Dopo la "parentesi modaiola", continuano le mie personali cronache irlandesi!
L'ultima volta vi ho parlato di Dublino e, qui, ve l'ho raccontata in un'inedita chiave nerd ma, ora, cambiamo decisamente genere per concentrarci sul Brù na Bòinne.
La Valle del Boyne, come viene chiamata adesso, è uno dei più importanti siti archeologici al mondo, dichiarato patrimonio dell'UNESCO nel 1993.
Dista solamente 40 km da Dublino e, per questa ragione, è entrato di diritto a far parte del nostro itinerario irlandese.
Il complesso archeologico è costituito principalmente da tre enormi tumuli di epoca neolitica: Newgrange, Knowth e Dowth.
Considerata la distanza ed il fatto che avremmo raggiunto la nostra meta in macchina (con un sistema di circolazione completamente opposto rispetto a quello cui siamo abituati), siamo partiti di buon'ora e, nonostante la difficoltà nel percorrere le strade a scorrimento veloce e qualche deviazione in viuzze minuscole e sperdute nella campagna (percorsi, comunque, abbastanza comuni in Irlanda), siamo giunti facilmente a destinazione.
L'area archeologica è imponente ed attrezzatissima. Le indicazioni conducono ad un ampio parcheggio e, da lì, è possibile raggiungere a piedi il centro visitatori, immerso nella vegetazione e realizzato in modo da riprodurre, seppure in chiave moderna, lo stile degli antichi tumuli.

All'interno, è possibile acquistare souvenir e fare i biglietti. Gli unici tumuli attualmente visitabili sono Newgrange e Knowth. Il sito di Dowth, invece, è al momento visionabile solo dall'esterno. Si può accedere ai reperti solamente dal centro visitatori e con un tour guidato. Volendo, si può anche scegliere di fare il biglietto per uno solo dei due siti ma noi abbiamo preferito, ovviamente, vederli entrambi (in ogni caso, il costo del biglietto è decisamente accessibile).
Una volta fatti i biglietti, si viene muniti di appositi bollini che indicano quali monumenti si è scelto di visitare e a quale guida si è stati abbinati, nonchè l'orario di partenza del tour.

Autobus dedicati caricano i turisti all'orario indicato e li accompagnano ai monumenti, per poi riportarli al centro visitatori. E' questo l'unico modo per raggiungere le aree archeologiche. Si può però decidere di fare a piedi il percorso di ritorno fino al centro visitatori, in modo da soffermarsi al tumulo di Dowth.
Il nostro tour è iniziato da Knowth, la tomba più grande dell'intera area archeologica.
La maestosità del sito è incredibile: costruzioni gigantesche e antichissime, immerse nel verde e nel silenzio. Knowth ha un diametro di 95 metri e una galleria interna di 40 metri che conduce alla camera mortuaria. Il tumulo principale è circondato da una quantità di altre tombe circolari più piccole. E' proprio da queste ultime che è partita la nostra visita e la guida ci ha mostrato le incisione all'esterno dei tumuli, tuttora indecifrate.

 Il pezzo forte del tour viene lasciato alla fine: una scalinata permette, infatti, di salire direttamente sul tumulo principale, dal quale si ha una vista a 360° delle zone circostanti, fino al mare. Come ci ha spiegato la guida, è stata proprio questa caratteristica a permettere la conservazione della tomba attraverso i secoli: è stata infatti utilizzata nel corso degli anni, grazie alla visuale perfetta che offre, come base per erigere un villaggio fortificato. Ancora più emozionante, però, è poter entrare all'interno della galleria che conduce alla camera sepolcrale. La prima parte del corridoio, infatti, è visitabile e, sebbene all'interno sia facile provare un certo senso di claustrofobia, percorrere quei pochi metri è una sensazione unica.
Una piccola stanza all'ingresso della galleria è stata adibita a museo e permette di osservare pannelli con la ricostruzione delle aree più interne.
Dopo l'approfondita visita a Knowth, siamo risaliti sul nostro pulmino e siamo stati condotti a Newgrange. La vista del tumulo è, se possibile, ancora più emozionante rispetto a quello di Knowth. Questo è infatti il sito più famoso dell'area del Boyne e, nonostante sia, con un diametro di 80 metri, leggermente più piccolo di Knowth, presenta decorazioni molto più ricche ed è stato possibile ricostruire molte più informazioni sulla sua storia.


In questa struttura è possibile percorrere l'intera galleria fino alla camera mortuaria. Una volta all'interno, i visitatori hanno la possibilità di assistere alla ricostruzione di un fenomeno particolare che aveva luogo anticamente. La tomba, infatti, è stata costruita in modo da permettere alla luce solare, durante il solstizio d'inverno, di filtrare e raggiungere la camera principale, illuminandola. Anticamente il solstizio d'inverno coincideva con l'inizio del nuovo anno e, molto probabilmente, questo rito simboleggiava la rinascita dopo la morte.
Purtroppo non è possibile fare foto all'interno ma vi assicuro che lo spettacolo è davvero toccante, nonostante sia riprodotto con una luce elettrica.  Il percorso per raggiungere la camera mortuaria è molto stretto e dissestato (con grande gioia della mia claustrofobia!) e non lascerebbe supporre le dimensioni che ha la stanza sepolcrale. Contrariamente a quanto potrebbe apparire, infatti, l'area è ampia e circolare, con una volta altissima. Nel raggiungerla, si effettua un percorso in salita, poichè la stanza è posta leggermente sopra l'ingresso, all'altezza del foro situato sopra l'architrave e che permette ai raggi del sole di raggiungere il sepolcro vero e proprio.
Trovarsi al buio, negli istanti precedenti la ricostruzione, all'interno di quello spazio angusto e antichissimo, regala sensazioni decisamente uniche: l'intera struttura trasuda storia.
Potendo scegliere un periodo per visitare il sito, conviene decisamente sfidare il freddo e prenotare per il 21 dicembre: nel giorno del solstizio d'inverno, infatti, vengono effettuate visite speciali al sorgere del sole (su prenotazione) e i fortunati visitatori possono assitere direttamente al fenomeno che noi abbiamo potuto vedere solo in ricostruzione.
L'area archeologica del Brù na Bòinne, insomma, ci ha regalato emozioni intense e, se siete a Dublino, vale davvero la pena di fare quei 40 km in più per raggiungerla.
Il nostro tour irlandese è giunto quasi al termine: la prossima settimana vi parlerò della Cliffwalk!
Stay tuned!

Nessun commento:

Posta un commento