Un po' perché era tutta la vita che sognavo di perdermi per le sue strade, un po' perchè era, nell'itinerario che avevamo pianificato, la maggiore attrattiva, abbiamo dedicato all'esplorazione della capitale ben tre giorni della nostra vacanza durante i quali abbiamo cercato di vedere davvero quanto più ci fosse possibile. Per questa ragione sarà complicato evitare di dare vita ad un post chilometrico, ma cercherò di essere sintentica, per quanto possibile.
Mind the gap! |
Già sul treno potevamo ammirare le splendide architetture e le tipiche porte colorate dublinesi e non stavamo più nella pelle. Siamo scesi nei pressi del Trinity College, per iniziare da lì la nostra visita: i nostri obiettivi erano il Book of Kells e la Old Library. Appena usciti dalla stazione, ci siamo subito resi conto di quanto la città venga visitata e viva, di fatto, di turismo. Nonostante fosse un lunedì mattina presto, oltre alla folla di pendolari che raggiungevano il posto di lavoro, le strade erano un tripudio di macchine fotografiche, nasi all'insù e sguardi ammirati tipici del viaggiatore. Inoltre, era possibile reperire mappe della città (indispensabili se si gira senza guida) ed informazioni turistiche in ogni angolo. Altrettanto frequenti erano i pullman dei tour organizzati, ispirati a veramente qualunque cosa (il più caratteristico è senz'altro il Viking Splash Tour, con tanto di elmi e grida di guerra). Impressionante, infine, la quantità di taxi che, abbiamo scoperto dopo, in questa città superano in numero anche quelli di New York!
La nostra prima tappa è stata, come dicevo prima, il Trinity College e, data l'ora mattutina, ne abbiamo approfittato per girarlo in lungo e in largo ed ammirare la maestosità degli edifici ed i curatissimi parchi. Appena sono partite le visite guidate, abbiamo visitato la Old Library ed il pregiatissimo Book of Kells, antico manoscritto miniato di epoca medievale. Per ovvie ragioni, non è possibile scattargli foto, ma posso assicurarvi che è uno spettacolo emozionante.
Ancora più mozzafiato, però, è mettere piede nella Old Library, tuttora la più grande biblioteca irlandese.
La Old Library |
Dopo il Trinity College, abbiamo continuato il nostro itinerario percorrendo Grafton Street, la famosa via dello shopping dublinese (e qualche acquisto lo abbiamo fatto anche noi), diretti verso St. Stephen's Green, la più grande area verde della città.
C'è anche un busto di J.Joyce |
Il parco è a dir poco enorme (9 ettari) e rappresenta un'autentica oasi di pace, nella quale i rumori del traffico e il caos della città spariscono magicamente. Il posto ideale per studiare, a quanto sembrava dalla moltitudine di studenti stesi nel prato a leggere. La presenza di un polmone verde di queste dimensioni all'interno di una grande città fa capire molto della mentalità irlandese e, infatti, lo spazio dedicato alla natura, in tutta l'isola, è davvero preponderante.
Usciti dal parco, abbiamo pranzato velocemente e ci siamo concessi una sosta nel nostro primo Starbucks (innamorandocene); dopodichè abbiamo ripreso il cammino in direzione Temple Bar.
Il quartiere di Temple Bar è una delle zona più visitate di tutta Dublino e, per molti, la maggiore attrattiva in città. Un tempo area degradata, la scelta di riqualificare senza snaturare, mantenendo criteri edilizi in linea con le architetture circostanti è stata vincente: oggi Temple Bar è un grazioso angolo vintage e le sue viuzze ciottolate ospitano il cuore culturale di Dublino e, naturalmente, i famosi pub, luogo di ritrovo dei giovani, sia del posto che stranieri. Avremmo bazzicato molto queste strade nei nostri tre giorni dublinesi ma, come prevedibile, il nostro primo obiettivo è stato proprio il famosissimo Temple Bar.
Il celeberrimo pub non ci ha affatto delusi: prezzi un po' alti, è vero, ma l'atmosfera che si respira all'interno è impagabile. Almeno quattro sale (di cui una all'aperto, con i tavoli posti intorno al tronco di un gigantesco albero), arredi in legno e velluto, musica dal vivo ogni giorno.
Altre attrattive che mi sento di segnalarvi nella zona di Temple Bar, che comunque resta l'angolo più caratteristico dell'intera capitale, sono l'Irish Film Institute e la Gallery of Photography. Continuando il nostro percorso, abbiamo ammirato le rive del fiume Liffey ed i suoi famosi ponti, in particolare il caratteristico Ha'Penny Bridge ed il futuristico Millennium Bridge. Infine, per concludere la giornata, abbiamo visitato velocemente la St. Patrick's Cathedral, la Christ Curch Cathedral (che sono anche vicine) e il Castello di Dublino.
Il nostro secondo giorno, invece, è stato dedicato a solo due visite ma molto molto approfondite: la Guinness Storehouse e la Chester Beatty Library.
St.James Gate |
Mastri Spillatori! |
Per il nostro ultimo giorno a Dublino,invece, abbiamo deciso di cambiare zona, visitando l'area portuale e da lì, tornando verso il centro, per la parte "culturale" del nostro giro turistico. Abbiamo quindi raggiunto a piedi i Docklands, il quartiere del porto, un tempo degradato ed oggi riqualificato, tanto da ospitare l'O2 arena ed essere incluso nei tour organizzati, che permettono di ammirare anche il murales dedicato agli U2.
Docklands |
Da qui, ci siamo diretti verso sud per raggiungere Merrion Square, uno dei parchi più importanti della città. La sua particolarità sta nel fatto che nelle vie adiacenti il suo perimetro è possibile notare le case natali di grandi della lettatura: Bram Stoker, Yeats e, soprattutto, Oscar Wilde. A quest'ultimo è dedicata anche una statua commemorativa posta all'interno del parco, accompagnata da due piccoli obelischi recanti alcuni degli aforismi più famosi del celebre autore.
Oscar Wilde |
Da Merrion Square è possibile raggiungere in pochi passi la zona dei musei dublinesi, così abbiamo visitato la National Art Gallery, la National Library e il National Archeological and Historical Museum. Tutte e tre le strutture, come tutti i musei statali in Irlanda, sono visitabili gratuitamente e presentano interessanti collezioni ed opere. Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe (forse) da un museo gratuito, si tratta di strutture enormi e molto curate, con un livello di interattività e di servizi per il fruitore impressionante. Dopo esserci rinfrancati con il nostro primo (buonissimo) Irish Coffee, abbiamo dedicato il pomeriggio, incuranti della pioggia che, alla fine, ha raggiunto anche noi, all'esplorazione randomica della città, scoprendo così caratteristiche inaspettate e gradite, di cui però vi parlerò in un'altra occasione.
In breve (più o meno :P) vi ho raccontato i nostri tre giorni dublinesi. Chi ha visitato la città avrà notato che, in realtà, abbiamo visitato solamente la zona a sud del Liffey: avendo poco tempo a disposizione, abbiamo preferito privilegiare l'area più ricca di monumenti ed attrattive. Per la zona nord, chissà, magari avremo future occasioni! Nel complesso, nonostante sia diventata inevitabilmente una grande città cosmopolita, Dublino non mi ha delusa e riserva ancora, a chi sa cercare, alcuni angoli tipici nascosti tra le graziose viuzze del centro. Di sicuro, per scoprire la vera Irlanda è necessario allontanarsi (ma nemmeno troppo, in fondo) dalla capitale e visitare i paesini.Nella prossima puntata, a proposito di questo, vi parlerò della Cliffwalk!
Stay tuned!
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