mercoledì 28 maggio 2014

X-men: Giorni di un futuro passato

La doverosa premessa è che sono, da sempre, una grande fan sia degli X-men sia di Bryan Singer e questo potrebbe condizionare un po' il mio giudizio però, oh, a me "X-men - giorni di un futuro passato" è piaciuto.

Il compito non era dei più facili, bisogna ammetterlo: riunire in modo coerente la trilogia iniziale con la storia, ambientata nel passato, cominciata in "First class", evitare di perdersi in una trama complessa, come sempre quando si comincia a viaggiare avanti e indietro nel tempo, far dimenticare agli spettatori il terribile e autolesionista "Conflitto finale".
Poteva venire fuori di tutto, a pensarci bene, e quello che alla fine ne è scaturito non è senz'altro un capolavoro ma nemmeno il peggior episodio della serie (anzi, si candida tra i migliori, per come la vedo io).
La trama si presenta già di per sè contorta: in un futuro distopico, in cui i mutanti sono stati quasi completamente sterminati dalle letali Sentinelle, giganteschi robot mutaforma programmati per identificare ed eliminare non solo i mutanti ma anche gli umani destinati a generare discendenti con geni mutati (un "Terminator" coi mutanti, insomma), il Professor Xavier (è vivo!!) e Magneto, messe da parte le lotte del passato, decidono, grazie alla speciale abilità di Kitty Pride, di rispedire Wolverine (l'unico in grado di resistere al viaggio nel tempo, data la sua capacità di autorigenerarsi)  nel passato per impedire l'omicidio da parte di Mystica dello scienziato Bolivar Trask, episodio, questo, che ha dato il via alla serie di eventi che hanno portato ad un tanto terribile futuro.
Tanta carne al fuoco, insomma, e tanti personaggi (alcuni anche in versione doppia giovane/vecchio) da gestire, il rischio era quello di creare un insieme confuso e senza capo nè coda.
La regia di Bryan Singer, che riprende in mano la sua creatura dopo un alternarsi di altri registi nei vari episodi, però, riesce a scongiurare il rischio.
Certo, il ritmo in generale è un po' lento e macchinoso, con largo spazio dedicato all'approfondimento psicologico e poco dedicato all'azione dura e pura. Da segnalare, in questo senso, la scena di combattimento iniziale (che, ammettiamolo, illude un po' sul prosieguo della visione) e la sequenza in slow motion dedicata a Quicksilver, il personaggio senza dubbio più riuscito dell'intera pellicola.
In conclusione, il grande limite del film è quello di preparare tanto ma sviluppare poco: la narrazione procede quasi sospesa, in crescendo, in attesa di un epilogo pazzesco che, però, alla fine non c'è.
Il suo grande pregio, invece, sta nella recitazione e nel cast, composto da attori capaci e credibili, in particolare per quanto riguarda quelli che interpretano le controparti giovani dei protagonisti (McAvoy e Fassbender si dimostrano sempre una garanzia, Jennifer Lawrence, qui, regala una delle sue migliori interpretazioni).
Singer chiude il cerchio, insomma, in maniera coerente e sensata, azzera quanto finora accaduto nei film sugli X-men e si congeda dagli attori che ne hanno fatto parte (tutti presenti, anche solo per una microsequenza). Si riparte da capo, quindi, come lascia intendere la brevissima scena dopo i titoli di coda (che, lo confesso, non sarei stata in grado di capire senza una rapida ricerca su internet).

Piccole note:
- Ma il Professore, alla fine di "Conflitto finale" non era morto? Da dove salta fuori, vivo e vegeto? E perchè nessuno si degna di spiegarci come ha fatto?
- Nessuno si è soffermato sul fatto che Hank McCoy, più che una Bestia, si dimostra un vero e proprio mostro, essendo in possesso di una cura per i paraplegici che evita accuratamente di divulgare.
-L'indocinese dei Black Eyed Peas, oltre ad essere inutile nella band, si dimostra inutile anche nel film. Io non ho ancora capito che ruolo e che poteri avesse Warpath.



 Separati alla nascita.

 - Una delle cose migliori del film è vedere l'antipaticissimo uomo ghiaccio morire ripetutamente ed in modi cruenti.
- Era proprio necessario inserire, seppure per pochissimo, dei personaggi dai superpoteri inutili? (il tipo col potere di far vomitare la gente ed il tipo col potere di essere brutto come la morte).
- Peter Dinklage, per quanto bravo, per me resterà sempre il nanetto di "Funeral Party".
- Per coloro che non sono esperti dei fumetti degli X-men sarà praticamente impossibile riconoscere (e capire che cavolo ci facciano lì) personaggi che non erano mai visti nei film precedenti nè presentati in questa occasione (il già citato Warpath, la tipa di Portal, il fantomatico Alfiere e l'imitatore della Torcia Umana).
 
 

2 commenti:

  1. Il film purtroppo non l'ho ancora visto...però immagino che il film sia meglio apprezzabile da chi conosce gli X-Men e magari anche da chi "Giorni di un futuro passato" lo ha letto (è una saga stupenda). Purtroppo non è semplice rendere la moltitudine di personaggi mutanti, è forse il sottogruppo dell'universo marvel più complicato, variopinto e difficile da ricordare tra tutti.

    Il prof era morto per modo di dire...ricordi la scena post-titoli di coda di Conflitto Finale (film che non è piaciuto quasi a nessuno tranne che al sottoscritto con tutti i mille difetti e i tagli dati dal cambio di regista all'ultimo)?

    Ma Peter Dinklage è Tyrion Lannister! :D

    Per il resto ti saprò dire quando vedrò anche io il film...

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    Risposte
    1. Aspetto il giudizio dopo la visione, allora! :) Comunque a me è piaciuto, lo rivedrò senz'altro e aspetto il prossimo!
      Non ricordo cosa è successo dopo i titoli di cosa di Conflitto Finale, c'era Xavier?
      Ps. Peter Dinklage sarà anche Tyrion Lannister, ma prima di tutto è e resterà il nanetto di Funeral Party! u.u XD

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