giovedì 10 aprile 2014

Riflessioni pre-estate...


La mente dell'essere umano è strana e funziona in modo incomprensibile.
Lo penso da sempre e, puntualmente, mi ritrovo a riflettere nuovamente su questo aspetto.  Nel caso in questione, il ragionamento è partito da questa notizia:
http://www.chietitoday.it/politica/libero-accesso-ani-e-gatti-spiagge-abruzzo.html


In sostanza, la regione Abruzzo ha deciso (per una volta) di precorrere i tempi e di dotarsi di una legge regionale che permetta e regolamenti l'accesso alle spiagge, nella stagione estiva, degli animali d'affezione, principalmente cani.
Grandissima e graditissima sorpresa, per quanto mi riguarda: per una volta la mia Regione si dimostra al passo con i tempi, dinamica, di mentalità aperta e moderna. Magari, allora, c'è speranza!
A riportarmi con i piedi per terra, però, sono arrivati subito i commenti degli utenti, ovvero gli abitanti e cittadini della Regione.
Ora, si può essere d'accordo o meno con una legge di questo tipo, ma non si può negare che essa rappresenti un passo avanti in materia non solo turistica ma anche di integrazione. Senza contare l'intento di limitare il tristissimo fenomeno dell'abbandono estivo.
Infatti, quello che lascia allibiti (ma non stupisce, ad essere sinceri) non è che esistano persone che non sono d'accordo con un'iniziativa del genere ma la motivazione della contrarietà che, da quanto ho potuto leggere, rappresenta in pieno il qualunquismo, il vuoto e l'ipocrisia tutti italiani. Vediamo alcuni esempi.
Personalmente ho sempre amato incondizionatamente il mare ma, purtroppo, mi sono resa conto già da qualche anno che, in estate, la spiaggia si trasforma in un luogo da incubo.
Io l'ho sempre concepita come un posto dove riflettere e rilassarsi, assaporando il rumore delle onde: niente di più lontano dalla realtà, nei mesi estivi. Persone che urlano a telefono, bambini che raggiungono decibel inimmaginabili e, da qualche anno a questa parte, persone che non hanno ancora scoperto l'esistenza delle cuffiette per ascoltare la musica, costringendo l'intero stabilimento ad adattarsi alle loro (discutibili) hit preferite. Non ho mai visto nessuno lamentarsi per questi "inconvenienti", anzi, chi ci prova non è visto di buon occhio: non bisogna essere bacchettoni e pretendere di riuscire ad ascoltare i propri pensieri, largo alla modernità. Ora, però, c'è la legge regionale che permette di portare, in alcune zone della spiaggia e sotto stretta sorveglianza, oltre che seguendo delle regole prestabilite, i cani in spiaggia e l'indignazione popolare sale alle stelle: "i cani abbaiano, ci sarà troppo rumore", "addio sonnellini, con l'abbaiare continuo sarà impossibile". Che dire, i cani in spiaggia hanno fatto scoprire alle persone di essere dotate di orecchie.
Ma c'è (molto) di più. Da anni, purtroppo, fare una nuotata in acqua è un'impresa per coraggiosi: uno slalom tra assorbenti, cicche di sigaretta, tappi di bottiglia, buste di plastica, scie untuose di crema solare di qualcuno che, evidentemente, non poteva proprio aspettare che la pelle la assorbisse per tuffarsi, pipì di bambini (che, si sa, è "acqua degli angeli") quando non addirittura deiezioni più "pesanti" sotterratte alla meno peggio sul bagnasciuga. Certo, però, chi si schiferebbe per qualcosa del genere, sono "residui" umani, evviva la vita! Ora, però, con la nuova legge regionale, chi si avvicinirà più all'acqua con il rischio di "beccarsi le pulci o qualche malattia" o di "ritrovarsi immerso tra le deiezioni"?
Dulcis in fundo (anche se potremmo continuare all'infinito) una delle cose che ho sempre trovato estremamente fastidiose, soprattutto perchè io, da bambina, ero straeducata dai miei genitori, è quella di non poter, di fatto, stare mai tranquilli nemmeno sotto il proprio ombrellone per via dell'invadenza di alcuni bambini. Ti tirano la sabbia, a volte anche apposta, giocano a nascondino sotto il tuo ombrellone, ti innaffiano con il superliquidator (tra le risate dei propri genitori), ti infastidiscono puntandoti il laser negli occhi e così via. In sostanza: piccoli teppistelli che le hanno prese per tutto l'anno scolastico e, in vacanza, decidono di rifarsi su adulti sconosciuti che, di sicuro, non gli faranno nulla. Ora, i bambini hanno il sacrosanto diritto di giocare e divertirsi, ci mancherebbe altro, ma crescerli come maiali è tutto un altro discorso. Comunque, "sono ragazzini", "fatti una risata" e, finora, finiva lì. Ma adesso che i cani potranno andare in spiaggia è tutta un'altra storia: "i cani scavano, che mi devo beccare la sabbia in faccia per farli giocare?", "e se un ragazzino va a tirargli la coda e il cane gli morde? Mica è giusto!" e così dicendo.
Venendo a conoscenza di questa legge Regionale avevo pensato "Forse, magari, c'è speranza!". Ora mi correggo: "No, nessuna speranza."

2 commenti:

  1. Vado a flammare sotto l'articolo ;)

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    1. LOL lo hai fatto sul serio poi?

      Ps. mi sono resa conto solo ora che il link di Chieti Today dice "libero accesso ani e gatti in spiaggia" xD

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